sabato 29 gennaio 2011

La Danza dei Ricordi

Mi sembra incredibile. Così tanto che ancora non riesco a crederci.

È notte fonda.
La città tace quasi del tutto.

I miei passi sono l'unica cosa che mi fa sentire vivo in questo cimitero urbano. Per il resto, la mia mente è un tutt'uno con lo splendido cielo notturno, che pigramente mi osserva.

Tornando sulla via di casa, sono stato assalito da una cascata di pensieri.

In parte liete memorie, in parte sensazioni agrodolci.

E mi sono ritrovato a pensare al passato, sapete.
Ad alcune persone che ora non sono più così presenti nella mia quotidianità.


Che cosa è successo in questi anni?

Perché, al momento, comincio a pensare di essere divenuto un essere fin troppo cinico e scostante verso certe cose?

È la mia mente che cerca di non pensarci per non patire ulteriormente, o si tratta di un senso di colpa da rimuovere?
Non so, potrebbe essere una cosa come un'altra.

Al momento sto pensando a cosa sarebbe potuto succedere allora, se...

Troppi se...
Ma ne ho in mente un altro, chiaro come una fiamma nella notte oscura...


...e se, in effetti, non fosse poi così tardi come penso?

giovedì 27 gennaio 2011

Corsa a perdifiato lontano dalla Realtà

Ovunque, o quasi, leggo di cose del genere.
Vite vuote. Vite trasportate dal vento che tira.


Gente che sostiene di non avere sogni, oppure, se ne ha, sogna solo catastrofi, indirizzate alla propria persona o all'intero genere umano.
Stanchezza di vivere, paranoia.

Il futuro di costoro gli sfugge di mano come un mucchio di sabbia.

E non solo: oltre alla noia del presente e al disprezzo del futuro, rifuggono anche dal passato.
Ma il passato è lì, pronto a morderli al primo passo falso, e quindi non c'è altra scelta che urlargli contro in preda al furore.


Per come la vedo io, il passato è da analizzare per capire meglio se stessi, ma a questo punto, con questa "morte dei sentimenti" sempre più generalizzata, a che servirebbe? Ci siamo rammolliti a tal punto che alla prima difficoltà, al primo piccolo ostacolo, al primo smarrimento in questo labirinto chiamato vita, chiudiamo gli occhi e corriamo lontano alla cieca cercando di dimenticare tutto, come un brutto sogno per i bambini?

Tra l'altro, oltre a tutto questo, noto la freddezza assoluta addirittura nei rapporti interpersonali.
Sempre più forzati, più snervanti.
Niente più slanci vitali, niente più sensazioni genuine, nulla...

Un enorme vuoto, una gigantesca cappa di qualunquismo e indifferenza.


Una titanica presa in giro, dico io.

Le persone vanno alla deriva, allontanandosi sempre più, odiando sempre più loro stessi, e di riflesso anche gli altri. Ognuno sempre pronto a schernire l'altro per la prima casualità su cui si concentra l'attenzione.

E mi viene da pensare che sì, la solitudine fa male, se presa nel modo sbagliato.

I latini insegnano:

L'uomo è artefice del suo destino.

Ma per queste persone, questa esistenza che svanisce sempre più rapidamente un minuto alla volta davvero porterà alla realizzazione di qualcosa?

Me lo chiedo, anche se onestamente ne dubito.

lunedì 10 gennaio 2011

La Terra delle Meraviglie Sommerse

Voglio mettervi a conoscenza di una mia visione avuta poco fa.
Si è trattato di un lampo, un microsecondo, eppure - ne sono certo - l'ho vista e, cosa ancora più singolare, mi sembrava di sentirla parlare.

L'ho visto!

Un mondo diverso.
Un mondo isolato.
Un mondo tranquillo.

Un luogo scintillante, dalla bellezza tentatrice, che benché immerso nel silenzio sembrava parlarmi.

L'atmosfera è piacevole, e tutto - ad una prima occhiata - sembra immobile.
Subito dopo mi rendo conto del perché: tutto ciò che vedo è al di sotto di un'enorme massa d'acqua.

Gli abissali flutti hanno imposto la loro sovranità.

La cosa mi piace, e mi sento magneticamente attratto da tutto questo. Mi sembra quasi di sentire l'acqua carezzarmi il corpo.

Uno spazio enorme, sconfinato, ricco di forme di vita dai mutevoli colori e dalle più disparate dimensioni che ruotano, danzano e si intrecciano.
Piante variopinte, alcune alte in maniera sovrumana, ergono i loro steli verso la luce che, pacatamente, illumina il tutto.

Uno spazio quasi cristallizzato, mai visto prima, eppure così familiare.

Strane costruzioni, in parte in rovina, si ergono in giro. Al loro interno non vi è traccia di mobilio, solo pochi oggetti che toccano diversi momenti del proprio vissuto.

...

E poi tutto è terminato!

Suggestioni? Incubi dati dalla follia? Non saprei.

Credo sia una sorta di struttura mentale molto singolare che mette in collegamento tante piccole cose che mi riguardano. Probabilmente le più preziose.



domenica 2 gennaio 2011

Le Fiamme Divoratrici

Prendi fuoco e brucia, davanti ai miei occhi, in modo tale che con le tue fiamme

io possa riscaldare il mio corpo che patisce un freddo che non so descrivere.

Prendi fuoco e brucia, davanti ai miei occhi, in modo tale che con le tue fiamme

io possa illuminare un cammino che mi appare anche fin troppo oscuro.

Prendi fuoco e brucia, davanti ai miei occhi, perché la fiamme che divoreranno ogni cosa

sono ciò che segnerà la fine di tutto questo.



sabato 1 gennaio 2011

Ancora...

...il rumore di qualcosa che si spezza.

È così fragile e instabile la nostra vita?
O sono i soliti fantasmi, che tornano ad ossessionarti?


artwork: "Of Ghost and Glass" by octane2 (DeviantArt)